Per ospitare la collezione di peluche Dedar x La Pelucherie, abbiamo pensato ad un bestiario di animali-casa, chimere tessili a cavallo tra l’architettura e la zoologia, un po’ nido per i peluche, un po’ creature immaginarie. La prima é una Creatura Mucchio, incerta se introdursi come tenda o cumulo di sabbia; la seconda, un Tetto Millepiedi, nuovo habitat ad alta quota per peluche urbanizzati; seguono una Siepe Dromedario, perfettamente mimetica tra gli arbusti e tra le villette a schiera; una Scala-Cavallo, che, a differenza del suo bellicoso cugino Troiano, preferisce nascondere al suo interno un esercito di peluche;  un’Animale Borsa, a suo agio tanto tra i negozi di Brera quanto in una comunità di marsupiali;  una Torre Piumata, vestita da sera per distinguersi dalle torri piccionaie, suoi lontani cugini di campagna; e un Campo Chimera, oasi nomade di terzo paesaggio tra le aiuole addomesticate del centro. 

Ci piace pensare che i peluche siano i primi oggetti con cui impariamo a prenderci cura del mondo, pochi grammi di stoffa e cotone che diventano più preziosi quanto più sono amati, rappezzati, passati di generazione in generazione. Le sette creature non sono ispirate da un mondo ideale di nature incontaminate e animali esotici, ma dalle nature addomesticate, a volte contaminate, in cui abitiamo: dai mucchi di sabbia nei cantieri ai paesaggi di tetti e antenne, da siepi e cisterne, ciminiere e tralicci, dai paesaggi antropizzati in cui si nascondono nuovi habitat e abitanti, nuove forme di ignoto, di bellezza e di selvatico da scoprire, e, sopratutto, di cui prendersi cura.